Ok ammettiamo che il girello è, per via delle sue qualità, uno dei tagli più versatili in assoluto nonché una parte considerato di ”prima categoria”, che poi di prima categoria chissà cosa vuol dire (ma ne discuteremo in un altro articolo, non dilunghiamoci qui e ora).
Si deve stare attenti però a non confonderlo con altri tagli.
Il vero Girello cambia nome a seconda della regione e potresti quindi conoscerlo come “Magatello”, “Rotondino”, “Lacerto” o ancora “Coscia rotonda’’.
Insomma, ormai abbiamo capito che cercare un taglio di carne specifico in Italia è un po’ come chiedere indicazioni nella metropolitana di Tokyo, parlando in Fiorentino e magari dopo un paio di sakè di troppo.
Questo è il bello del nostro Paese!
Probabilmente prima di essere arrivato a questo articolo ti sarà capitato di leggere un mucchio di ricette su come preparare questo taglio, arrosto o leggermente scottato, marinato o cotto a bassa temperatura.
La verità è che questo taglio deve rimanere crudo, come mamma l’ha fatto!
Noi non abbiamo paura di gridarlo forte perché non abbiamo nulla da nascondere. Quando l’animale ha vissuto bene e mangiato meglio, quando ha respirato aria pulita e bevuto acqua pura, il girello mangiato crudo, dopo essere stato battuto a coltello, è una delle più belle esperienze culinarie che puoi provare.
Come già accennato, il Girello si trova nella coscia del bovino e precisamente corrisponde alla regione del gluteo, un muscolo per natura molto magro, privo di nervetti e tessuti cartilaginei e con una bassa presenza di grasso, quindi tenero e succoso.
Il girello di Timanzo ti arriva porzionato in pezzi da 500gr sottovuoto.
Quindi quando ti arriverà a casa tutto ciò che dovrai fare sarà aprirlo, asciugarlo bene e tagliarlo in piccolissime parti servendoti di un coltello ben affilato.
Dopo averlo amalgamato bene con un filo di olio evo maremmano (magari il nostro Olio Bio ‘’Ombra’’), fai nevicare un pizzico di sale Maldon ed ecco a te uno dei piatti più buoni, leggeri e salutari che puoi preparare.