ATTENZIONE: questa ricetta è estremamente semplice ma ti stupirà come se non avessi mai mangiato carne. Preparati.
INGREDIENTI
1 Lingua selezione Crossbreed Maremma di Timanzo
arachidi
farina
pangrattato
olio evo
sale
come contorno: misticanza e fiori edibili
La doppia preparazione della lingua: Scottata all’olio Evo e alla Milanese
Come prima cosa prendi la tua Lingua di Timanzo Crossbreed e lavala bene sotto l’acqua fredda.
Poi hai due strade da seguire a seconda degli strumenti a tua disposizione.
Se sei in possesso di un roner per la cottura sottovuoto ”sous vide” allora devi farla andare per 12 ore a 80 gradi. Lo so è una cottura lunga, ma se sei abituato ad avere a che fare con questi strumenti sai già la qualità del risultato.
Grazie a questa cottura la carne rimarrà molto morbida ma alla stesso tempo anche soda.
Se invece non hai a disposizione di questo strumento non ti preoccupare assolutamente, perché, perdendo leggermente in precisione, puoi sobbollire la tua lingua in acqua per circa due ore. Più veloce, leggermente meno preciso ma da provare!
Quindi prendi un pentola piena d’acqua e buttaci dentro una cipolla, 1 costa di sedano, 1 carota e poi accendi il gas e portala ad ebollizione. Ora puoi aggiungere la tua lingua, intera.
Con il fuoco molto molto basso dimenticala per due ore.
In entrambi i casi ti consigliamo di farla intera e poi, nel caso non la usassi tutta, conserva quella rimasta in freezer.
Una volta scongelata potrà essere usata come se fosse appena preparata.
Trascorso il tempo necessario per le due cotture lasciatela raffreddare, spellatela con un coltello e scaloppatela dell’altezza che preferite. Ti lascio alcune foto delle nostre preparazioni cosi ti puoi regolare.
Ora che il grosso è fatto diamo vita al nostro piatto proseguendo con le due preparazioni.
Per scottare la lingua ti serve solo una padella, un pò di olio evo e la tecnica Flip&Brush (padella rovente e gira spesso la tua scaloppa di lingua aggiungendo un pò di olio fino a quando non ha raggiunto il giusto imbrunimento esterno).
Per la milanese invece l’abbiamo passata nella farina, poi nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato e di conseguenza fritta a immersione nell’olio di arachidi.
Semplice ma farà la differenza, per te e per chi avrà la fortuna di assaggiare il tuo piatto.